Il 19 marzo ricorre la festa del santo sposo di Maria e padre putativo di Gesù, riconosciuto come protettore dalla Chiesa dalla fine del secolo scorso, come protettore della Chiesa universale. Nei momenti difficili di avversione da parte del mondo e soprattutto quando la Chiesa si è accorta che molta avversione alla sua genuina natura e alla sua missione potevano venire dal suo stesso interno, l’Autorità suprema della comunità cristiana ha creduto opportuno di ricorrere al patrocinio di San Giuseppe: colui che aveva difeso il corpo fisico del bambino Gesù nei momenti di maggiore pericolo per la sua fragilità umana è chiamato ancora a difendere il corpo di Cristo, che è la Chiesa, dalle insidie interne ed esterne.
Oggi il pericolo è diventato più insidioso e subdolo, perché si nasconde dietro buonistiche intenzioni e la necessità della protezione celeste si è fatta più ungente. E’ tempo dunque di affidare la santa Chiesa al nostro potente protettore, così da rendere più sicure anche le nostre esistenze, quelle delle nostre famiglie e quelle della intera società civile, sempre più minacciata da un totalitarismo culturale ed economico egemonico che vuole portare cambiamenti nel rapporti umani tali che l’identità dell’uomo è minacciata e con lui la nostra dignità di figli di Dio! La Chiesa, che da sempre ha difeso la dignità della persona umana e delle istituzioni sociali che da essa dipendono, come la famiglia, la scuola, le strutture di difesa dei più deboli, etc, sembra sempre più essere travolta dallo spirito rivoluzionario che fin dall’epoca moderna ha tentato di sovvertire e snaturare la dimensione religiosa e spirituale dell’essere umano, garanzia sicura di verità e di libertà per ogni uomo.
Propongo di leggere uno scritto che ribadisce l’urgenza che la Chiesa continua a sentire di un valido protettore.
Il giorno 19 marzo sarà celebrata la festa presso la cappella della stazione Tiburtina, dedicata appunto a San Giuseppe.